Un “esperimento” riuscito.
Questo articolo vuole essere semplicemente una testimonianza di un esperienza “quasi” casuale, che ha portato ad una risoluzione totalmente inaspettata di un problema complesso come quello della sindrome del tunnel carpale. Come noto, la sindrome del tunnel carpale, viene definita in medicina come una neuropatia dovuta alla compressione del nervo mediano nel suo passaggio attraverso il canale carpale. A livello sintomatologico si esprime con perdita di sensibilità e deficit di forza. Dal punto di vista medico, è trattato nelle fasi iniziali con infiltrazione di cortisone, quando la sindrome è cronica, è elettivo il trattamento chirurgico. Spesso e volentieri le soluzioni mediche tradizionali non sono risolutive, avendo recidive ricorrenti, oltre la possibile formazione di fibrosi cicatriziali che complicano ancora di più la situazione.
La
coppettazione, tecnica antichissima della medicina tradizionale cinese, è caratterizzata dalla decompressione delle zone trattate mediante delle “coppette”.
Il paziente “cavia” di questo esperimento, che per semplificare chiameremo Gino, è stato a tutti gli effetti il promotore e ”inventore” di questa tecnica.
Gino soffriva di questa sindrome da molti anni, con elettromiografia conclamata. Era andato da molti specialisti che ovviamente gli dicevano che l’unica possibilità era l’intervento chirurgico. Lui era deciso a non operarsi.
Premessa: Gino veniva da me periodicamente per dolori ricorrenti alla zona lombare, e io lo trattavo anche con la coppettazione. Incuriosito ha iniziato a chiedermi a cosa servisse questa strana tecnica ed io spiegai che si basava sulla decompressione della zona trattata.
A questo punto Gino, sapendo perfettamente cosa fosse il tunnel carpale, mi ha chiesto:< ma non le possiamo usare per il tunnel carpale?:> A questa domanda semplice si accese una lampadina. Dopotutto la sindrome del tunnel carpale è una compressione del nervo e le coppette si basano sulla decompressione.
Risposi:<possiamo provarci>. Prestai le coppette a Gino che iniziò ad utilizzarle tutti i giorni a casa per 10 minuti al giorno per 15 giorni. Quando tornò a visita il mio stupore e la felicità di Gino erano allo stesso livello. Gino aveva riacquistato buona parte della sua sensibilità alla mano e risolto quasi completamente il deficit di forza (non gli cadevano più le cose dalle mani). Continuammo allora la terapia mantenendo le coppette tutti i giorni per 15 minuti. Quindici giorni dopo, tornato a visita, Gino aveva risolto totalmente il suo disagio!!
Oggi Gino ha le sue coppette a casa, non le usa più tutti i giorni, ogni tanto risente formicolio alle mani (deficit di forza scomparso) e bastano 1-2 mini sedute casalinghe per ripristinare la normalità.